Sant’Antonio di Padova, nato a Lisbona (Portogallo) il 15 agosto 1195 e morto a Padova il 13 giugno 1231, si chiamava Fernando Martim de Bulhoes e Taveira Azevedo. Nato da genitori nobili, a 17 anni andò a studiare Scienze umane e teologiche a Coimbra. Nel 1220, a 25 anni, fu ordinato sacerdote a Santa Cruz. Sant’Antonio soggiornò a Padova in due momenti della sua vita: fra il 1229 e il 1230 e poi tra il 1230 e il 1231, anno della sua morte.
Sant’Antonio, conosciuto come il taumaturgo, era il santo dei miracoli. Non è possibile ,oggi, stabilire il numero preciso dei miracoli compiuti da Sant’Antonio. Le prime biografie di Sant’Antonio di Padova forniscono due versioni opposte. Mentre la “Vita Prima” presenta un’immagine sobria e terrena di Sant’Antonio, priva di miracoli, la “Benignitas” e la “Rigaldina” presentano la vita di Sant’Antonio come piena di prodigi.
Sant’Antonio è noto anche come il santo delle cose perdute. Sant’Antonio, infatti, fa ritrovare le cose. Una filastrocca / preghiera recita infatti “Sant’Antonio dalla barba bianca, fammi trovare quello che mi manca”.
L’immagine più diffusa è quella che rappresenta Sant’Antonio da Padova nelle sembianze di un giovane religioso con in braccio Gesù Bambino. L’iconografica comprende altri simboli come il giglio, la giovinezza, il saio francescano, la fiamma, il cuore, il pane.